domenica 7 agosto 2016

ANALISI DI UN DOCUMENTO DEL 1627 RELATIVO AL PAESE CORVARA (tratto da "La Terra di Corvara nelle fonti storiche" di Katja Battaglia)

Il filosofo greco Eraclito sosteneva "Tutto scorre".
Così la vita di Sblendoria Bonifatij, una cittadina di Corvara, è passata. 
Ma di seguito possiamo ancora leggere di Sblendoria Bonifatij e del suo atto dotale, attualmente il più antico di Corvara, caratterizzato da una scrittura resa difficile da macchie d’inchiostro e da abbreviazioni di termini dialettali.


         Le uniche notizie che la riguardano le troviamo su questo documento, rogato dal notaio Giovanni Battista Fara di Brittoli e datato 23 gennaio 1627. Non abbiamo, infatti, altre testimonianze. I catasti antichi sarebbero una fonte utile, ma purtroppo quelli superstiti sono riferiti ad altri periodi[1]. Da esso ricaviamo che era una cittadina benestante di Corvara e che suo fratello Luca Bonifatij le aveva preparato un corredo di vesti e utensili domestici, necessari alla futura vita matrimoniale con Nicola de Martino, figlio di Dominicus de Martino di Pietranico. La sua dote era costituita da:

In principio uno matarazzo, con l’intima costolato con bambagie celestra con lana scrimata dentro esta docati sei= 6
Una coperta di lana lavorata a scacchi rossa, et bianca esta carlini trenta cinque= 3,50
Una Investitura costolata con bambagie celestra esta carlini venti doi et mezzo= 2,25
Uno saccone costolato con bambagie celestra di braccia 15 esta carlini venti= 2
Un altro saccone costolato con bambagie bianca esta carlini venti= 2
Un capezzale costolato con bambagie celestra con lana dentro carlini sei= 0,60
Un paro di Coscini con lana dentro lavorati con seta rossa esta carlini diece= 1
Un altro capezzale costolato con bambagie celestra esta carlini quattro, et mezzo= 0,45
Un paro di lenzole fine di ledo con reticelle bianche a’tre tele esta carlini cinque= 5
Doi altre lenzole uno con reticella bianca, et l’altra contra piano più lenzolo docati quattro= 4
Un mantile lavorato a’ Ranuccia, costolato con bambagie celestra a’ capo, et a’ piedi carlini quattordici=1,40
Un mantile con bambagie celestra a’ capo, et a’ piedi carlini sette, et mezzo= 0,75
Un’altro mantile del medesimo altri carlini sette, et mezzo= 0,75
Doi coppie di mantricchie con bambagie bianca a’ capo, et a’ piedi esta carlini tredici= 1,30
Una mantricchia grande con bambagie bianca a’ capo, et a’ piedi carlini cinque= 0,50
Una coppia di mantricchie con bambagie bianca a’ capo, et a’ piedi esta carlini sette= 0,70
Uno mantile lavorato a’ scacchi esta carlini quattro,  et mezzo= 0,45
Un pezzo di quarta mantili di braccia sei esta carlini cinque= 0,50
Un altro pezzo di quarta mantili di cinque braccia esta carlini sei= 0,60
Una tovaglia lavorata a’ telaro di braccia doi, et mezzo carlini cinque= 0,50
Un’altra tovaglia del medesimo lavoro di braccia doi et mezzo cinque carlini= 0,50
Un paro di Camise di donna con reticelle bianche alle maniche carlini venti quattro= 2,40
Doi altre camise di donna con reticelle bianche alle maniche esta carlini venti= 2
Un’altra Camisa di donna esta carlini sei= 0,60
Un Coscino lavorato di bianco con ponti torti esta carlini cinque= 0,50
Una tovaglia lavorata a’ ponti torti intorno con pizzilli intorno esta carlini diece= 1
Doi tovaglie una lavorata con seta negra intorno, et france, et l’altra di seta rossa carlini diece= 1
Doi quatri di testa da donna lavorati a ponti torti uno con pizzi intorno carlini tredici= 1,30
Un’altro quatro lavorato a’ ponto torto senza pizzilli intorno carlini sei= 0,60
Una coppia di mappe di bambagie esta carlini diece= 1
Un’altra mappa di bambagie esta carlini quattro= 0,40
Tre scuffie da donna lavorate di seta di varij colori esta carlini quattro= 0,40
Una manthiera di lino lavorata a’ telaro esta carlini tre= 0,30
Doi manthiere di lana lavorate di varij colori di lana esta carlini sette= 0,70
Una cortina di braccia 15 di tomente esta carlini venti doi= 2,20
Una vesta di donna di panno rossa fatto in casa esta carlini trenta cinque= 3,50
Una cassa nova Venetiana con la serratura esta carlini venti= 2
Una Callara di rame nova di libre 26 esta carlini cinquanta doi= 5,20
Una grassola di stoppa esta carlini doi= 0,20
In seguito il detto Luca fratello di detta Sblendoria promette comprarli una Conca di rame per prezzo di carlini 20 per il primo d’Agosto prossimo venturo del presente anno 1627= 2[2].





[1]Attualmente gli unici catasti superstiti sono: A.S.NA., Frammenti di fuochi, 13, f. 12v (relativo al XVI secolo) e Archivio della Regia Camera della Sommaria, Serie Catasti Onciari, 2857, I-II, ff. 1-155 (relativo all’anno 1779); e A.A.PN., Corrispondenza anni 1722-1763, estratto dal catasto originale di Corvara dell’anno 1722, ff.25r-29v (32r-35v).
[2]A.S.PE., Atti del notaio Giovanni Battista Fara di Brittoli (anni 1610-1665), 4, 1, ff. 312r-313r (316r-317r). L’atto notarile non è di facile lettura, per questo ho fornito la trascrizione. Ogni riga si conclude con il valore in denaro dell’oggetto della dote, indicato sia in lettere che in numeri, dopo il segno dell’uguale.

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